THIS BROKEN MACHINE

I This Broken Machine sono un talentuoso gruppo milanese che attraverso la fusione di diverse influenze musicali è arrivato a sviluppare quello che oggi loro stessi definiscono "Architectural Metal". Recentemente hanno pubblicato un ottimo full lenght dal nome "The Inhuman Use Of Human Beings" che segue il loro primo EP "Songs About Chaos" del 2007.
 
 
Pochi mesi fa è uscito il vostro primo full lenght e avete avuto la possibilità di testarlo su diversi palchi milanesi. Come è stata la risposta da parte del pubblico e della critica?
Credo si possa dire senza dubbio che il riscontro in sede live è ottimo, tanto che anche le volte che abbiamo dovuto suonare in location o orari improponibili il pubblico non è mai mancato, questo grazie anche allo zoccolo duro dei nostri fans che ci segue con grande passione e costanza, e che non finiremo mai di ringraziare per questo.
Il CD del resto ha ricevuto un gran numero di ottime recensioni, sia in Italia sia all'estero, cosa che ci ha dato davvero un'enorme soddisfazione visto che la nostra proposta musicale è decisamente un po' più ostica della media e che il disco è un'autoproduzione, che quindi non può contare su "canali privilegiati" per essere recensito.
 
"The Inhuman Use Of Human Beings" è stato autoprodotto e lo state distribuendo e promuovendo in maniera autonoma attraverso la rete. Quale ruolo può avere una etichetta discografica oggi? E soprattutto vi interessa?
Questo è un discorso molto complesso, che forse merita una risposta un po' più articolata.
Che il mercato della musica sia cambiato non è solo un luogo comune, neanche per le cosiddette "scene di nicchia", tanto che pure un disco come il nostro, completamente autoprodotto e distribuito via web da CD Baby, era disponibile sul P2P già il giorno prima dell'uscita "ufficiale". Con queste premesse moltissime etichette, specialmente quelle più piccole, hanno chiuso i battenti e le rimanenti per sopravvivere hanno dovuto necessariamente cambiare modo di agire, diventando di fatto sempre più simili a distribuzioni che a produttori, perché ormai nessuno a questi livelli ha più i soldi da investire su un artista, specie se emergente. 
Detto questo, entrare nel catalogo di un'etichetta seria rimane sicuramente un buon mezzo per raggiungere ascoltatori potenzialmente interessati, e difatti ci stiamo muovendo in questo senso.
 
La vostra band ha subito alcuni cambi di line-up negli anni e forse questo è uno dei motivi che vi ha portati ad attendere diverso tempo per la pubblicazione di questo full-lenght. In che modo siete ripartiti e come vi trovate con questa nuova formazione?
Purtroppo è assolutamente vero che questi cambi di formazione ci sono costati moltissimo tempo, vuoi per trovare i giusti sostituti, vuoi per il tempo necessario poi alla loro integrazione. Però, guardando a posteriori, l'arrivo di Fabio e Andrea ha sicuramente apportato al sound complessivo della band nuove idee e influenze, visti i loro background musicali, quindi di fatto è stata una fortuna trovare persone e musicisti come loro con cui ripartire.
 
Recentemente siete stati nominati "Artist of the Week" per la categoria "Under2000 listener" di LAST.FM ed immagino che per voi sia una bella soddisfazione. Che riscontri avete avuto?
E' stata sicuramente una grande soddisfazione, specialmente in quanto nomination "spontanea", senza alcuna autocandidatura da parte nostra. 
Essere nominati artisti della settimana ci ha permesso di ampliare un po' il nostro giro di ascoltatori, soprattutto verso l'estero, che non è una cosa da poco per una band emergente italiana.
 
Quale è il vostro rapporto con la scena italiana e la realtà estera?  Avete l'intenzione di organizzare un tour fuori dal suolo nazionale?
Il nostro rapporto con la scena italiana è un po' complesso, diciamo. Il principale problema che ci troviamo ad affrontare è che musicalmente siamo troppo "pesanti" per il giro di band e locali alternative, ma anche un po' troppo melodici per le vere e proprie scene metal e post HC, cosa che ci crea sempre un po' di difficoltà quando si tratta di proporsi/organizzare live.
Ma a parte questo aspetto, abbiamo condiviso il palco ormai con moltissime band da tutta Italia e con tutte quante abbiamo sempre avuto ottimi rapporti, tutte band molto disponibili e alla mano.
Per quanto riguarda la seconda parte della domanda, effettivamente sì, siamo in fase di definizione di una sorta di mini tour europeo, ma per ora non possiamo dire molto di più.
 
Se aveste la possibilità di invitare un artista famoso per una collaborazione sul prossimo disco, chi chiamereste?
Domanda difficilissima!
Alla fine credo che dopo un sacco di contrattazioni rimarrebbero in ballottaggio Chino Moreno e Maynard J. Keenan, ma siccome (giustamente) il nostro bassista sostiene che il secondo è fin troppo banale, ecco diciamo che va benissimo Chino, che tra l'altro con il nuovo disco dei Deftones ha dimostrato di essere in formissima!
 
Quali sono i programmi per il futuro della band?
Abbiamo in programma ancora un po' di concerti in giro qui in Italia e stiamo già componendo del nuovo materiale per il prossimo disco che pian piano stiamo inserendo nei setlist dei live, quindi se volete averne un'anteprima, quelli sono l'occasione giusta!
 
 
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