Gentlemens - Less Said, The Better

altC'è una cosa che non riesco a togliermi dalla testa dalla prima volta che ho ascoltato i Gentlemens ed è proprio il nome. Grammaticalmente è sbagliato, eventuali riferimenti a slang (americano o inglese che sia) sfuggono, quindi? Errore oppure con la vecchiaia anche la mia ironia sta perdendo il suo smalto? Ad ogni modo, il titolo da solo è un invito a tagliare corto, come se il genere dei Gentlemens stessi non dia coordinate abbastanza chiare e senza bisogno di troppi giri di parole.

Less Said, The Better terzo disco dei marchigiani è un album garage che va a ripescare senza farsi tanti problemi quanto fatto nel genere negli ultimi trent'anni: Cramps, Jon Spencer Blues Explosion, Black Keys presi e buttati nel calderone senza soluzione di continuità se non la ruvidezza dei suoni e il giusto approccio stilistico a tenere insieme il tutto. Non ci troverete innovazione, sperimentazione o chissà che altro, il concetto stesso di garage - o almeno, di questa variante di garage - si basa su quanto tramandato dalle Nuggets, e da allora son passati quasi 50 anni. E in fondo, se il disco si lascia ascoltare più che volentieri come in questo caso, è giusto così.

Nota a margine: altro gruppo italiano che va ad aggiungersi ai classici pochi e buoni nomi che tra gli altri  hanno lasciato  il segno, come i Psycho Critters (spariti dal mondo, Sorella Lupa dove sei?), Sorry OK Yes e le toscane Cleopatras che portano avanti un suono nato morto e che proprio per questo continua a divertire.

http://thegentlemens.bandcamp.com/album/less-said-the-better

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