Elbow - The Take Off And The Landing Of Everything

altLa sfida è enorme e neanche tanto facile da affrontare, e sta tutta nel parlare bene del disco in questione senza tirare in ballo quella lagna di Dave Matthews e la sua lagnosa musica lagnosa. Mica è facile, ve lo assicuro.
Una scappatoia c'è, e si chiama Peter Gabriel; e mai come in questo caso sono grato al fatto che qualcuno col suo studio di registrazione abbia plasmato un disco a sua immagine e somiglianza. 
 
Perché inutile girarci intorno, il sesto disco degli inglesi Elbow somiglia in tutto e per tutto a quanto fatto dal vero cantante dei Genesis da quando ha lasciato i Genesis. Atmosfere, liriche, musica e voce sembrano un rimescolamento dei suoi dischi, fatto con abbastanza personalità da sembrare quasi credibile. Anche parecchio piacevole, se per qualche istante si fa finta di non considerare la sua presenza ingombrante. E vale anche per quell'altro messo in apertura di articolo (in questo caso però ci vuole molta preparazione e ore e ore di meditazione preventiva).
 
Tutto qui, la malinconia, le atmosfere notturne e fumose le diamo per scontate e ce ne facciamo poco o niente; se siete fan un paio di giri se li merita. Se poi siete fan di Gabriel tanto meglio, un ascolto en passant ci può scappare. Se invece siete fan di quell'altro, fuori di qua, e vergogna.
 


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