
Zu - Goodnight Civilization

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Zu - Goodnight Civilization![]()
Ora, gli Zu il loro successo pur di nicchia all'estero ce l'hanno, se lo sono guadagnato con un'infinità di dischi, collaborazioni e tour; tutto ciò suonando jazz misto a noise misto alle più alte forme di rumore che esistano al mondo. Un po' come i Torture Garden di Zorn però più quadrati e meno dispersivi. Non proprio l'ideale per sfondare i mercati discografici, però è tutto ciò che un gruppo rock (italiano?) chiede e reclama; il più delle volte senza fare molto altro a dirla tutta, se non buttar fuori prodotti poco professionali o peggio mediocri e senza un briciolo di (tappatevi il naso) originalità. Eppure.
Goodnight Civilization non permette approfondimenti ostentati o anche solo accennati, è un mini album di tre canzoni tra cui una cover dei Residents cantata da Barney Greenway dei Napalm Death. Il suono è quello che col precedente Carboniferous sembra aver preso piede nelle dinamiche del gruppo: sempre più virato verso lo sludge inteso come unione di "variante hardcore del doom" e non certo quello legato alle paludi, alle palafitte e ai pesci pescati con la dinamite.
Non c'è molto altro da dire, tre canzoni certo non bastano per gridare al miracolo e certo non bastano per capire anche solo vagamente la direzione che un gruppo simile prenderà in futuro, e ciò è bello. Dannatamente bello.
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